Palazzo Ducale

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​Il Palazzo Ducale, anticamente anche Palazzo Dogale in quanto sede del Doge, uno dei simboli della città di Venezia e capolavoro del gotico veneziano, è un edificio che sorge nell'area monumentale di piazza San Marco, nel sestiere di San Marco, tra la "Piazzetta" e il "Molo". Antica sede del doge e delle magistrature veneziane, ne ha seguito la storia, dagli albori sino alla caduta, ed è oggi sede del Museo Civico di Palazzo Ducale e fa parte della Fondazione Musei Civici di Venezia (MUVE).

Nel 2012 è stato visitato da 1.319.527 persone
 

Esterni

Palazzo Ducale si sviluppa su tre ali attorno ai lati di un ampio cortile centrale porticato, il cui quarto lato è costituito dal corpo laterale della basilica marciana, antica cappella palatina. Il complesso si posa su un grandissimo zatterone realizzato con pali di larice e blocchi in pietra d'Istria.[50] Le facciate principali, rivolte verso Piazza San Marco e verso il bacino di San Marco, presentano dimensioni piuttosto simili, dato che quella affacciata sul molo è lunga 71,5 metri e sviluppata su 17 arcate, mentre quella sulla piazzetta, più lunga di un'arcata, misura 75 metri.[51] Il terzo prospetto affaccia invece sul canale conosciuto come Rio di Palazzo, attraversato dal Ponte dei Sospiri e che sfocia a mare in corrispondenza del Ponte della Paglia.

 

Facciate

La facciata verso il bacino di San Marco

Le due facciate principali del Palazzo, in stile gotico-veneziano, rivolte verso la piazzetta ed il Molo, si sviluppano su due livelli colonnati sovrastati da un poderoso corpo a marmi intarsiati in cui si aprono grandi finestroni ogivali, con un monumentale balcone centrale ed un coronamento di guglie. Sopra a tutta la struttura si sviluppa un mirabile coronamento formato da piccole cuspidi e da edicolette angolari. Nel complesso, la struttura presenta nella decorazione un chiaro richiamo all'arte orientale. Gli ariosi loggiati a colonnine ed archi ogivali traforati, delimitati da balaustre, sono sorretti dal portico al piano terreno, che deve l'attuale aspetto ribassato alle successive opere di rialzo della pavimentazione per combattere il secolare innalzamento del livello marino, che hanno conferito un aspetto più massiccio alle colonne sormontate da capitelli finemente scolpiti[senza fonte].

Nella parte più antica, rivolta verso il Molo, si trovano capitelli trecenteschi, mentre le sculture angolari sono attribuite a Filippo Calendario o ad artisti lombardi quali i Raverti o i Bregno. Tra i membri di quest'ultima famiglia ebbe rilievo nel cantiere soprattutto Andrea Bregno. All'angolo fra la facciata sul mare e la facciata sul Rio di Palazzo vi sono due altorilievi raffiguranti Raffaele e Tobiolo; in basso, sopra il Ponte della Paglia, è raffigurato l'episodio biblico dell'Ebbrezza di Noè. Sull'angolo è impostato il tronco della vigna, che divide in due parti la scena. Verso il mare c'è la figura dell'anziano Noè, nudo e barcollante, mentre verso il canale ci sono i due figli, uno dei quali copre le nudità del padre con un panno.
 

Porta della Carta

Ingresso monumentale del palazzo, deve il suo nome o all'usanza di affiggervi le nuove leggi e decreti o alla presenza sul luogo degli scrivani pubblici o dal fatto che vi fossero nei pressi gli archivi di documenti statali.

L'apparato scultureo e decorativo, in origine dipinto e dorato, è ricchissimo. Nei due pinnacoli laterali vi sono due figure di Virtù cardinali per lato e a coronamento c'è il busto dell’Evangelista sovrastato dalla figura della Giustizia con spada e bilancia. Centrale nell'apparato è la raffigurazione del doge Francesco Foscari in ginocchio davanti al leone marciano: si tratta di un rifacimento ottocentesco, opera di Luigi Ferrari, in sostituzione dell’originale distrutto dai Francesi nel 1797.