Tristano e Isotta

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PUNTO CULMINE DELLA STAGIONE LIRICA: TRISTANO E ISOTTA DIRETTO DA ROBERT WILSON

Un evento musicale, teatrale e culturale della stagione – non solo in Slovenia, ma in tutta Europa!

Tristano e Isotta di Richard Wagner è considerato una delle opere più importanti della musica classica occidentale e uno dei vertici dell’arte europea in generale. Quattro teatri d’opera europei del Belgio, Polonia, Spagna e Slovenia hanno unito le forze in questo impressionante progetto. Tristano e Isotta è co-prodotto con teatri d’opera di rilievo – La Monnaie a Bruxelles, Teatro Real a Madrid e Opera Wroclaw.

Robert Wilson, uno dei registi più influenti e visionari del teatro e dell’opera contemporanei, dirige il capolavoro di Wagner Tristano e Isotta per la prima volta nella sua carriera di quasi 60 anni. Questo sarà un evento storico per il Teatro dell’Opera di Lubiana, dove andrà in scena la prima produzione slovena di quest’opera magnifica.

Annunciamo uno spettacolo musicale e teatrale unico – un’esperienza da non perdere assolutamente!

Leggi di seguito le parole introduttive del dramaturgo Konrad Kuhn, guarda foto esclusive dalle prove preliminari in studio di Tristano e Isotta, che si sono tenute a giugno nel nostro teatro, e guarda un messaggio video di Robert Wilson.

 

Trama

 

Antefatto

Per liberare la Cornovaglia da un ingiusto tributo imposto dagli irlandesi, Tristano ha ucciso il cavaliere Morold, patriota irlandese e fidanzato della principessa Isotta, figlia del re d'Irlanda. Ferito durante il combattimento, viene amorevolmente curato dalla stessa Isotta, la quale non conosce la sua identità. Soltanto il ritrovamento di un frammento della spada le fa capire di trovarsi davanti all'assassino del suo uomo; allora lo risparmia, facendosi promettere di sparire per sempre dalla sua vita. In seguito, Tristano infrange il giuramento e ritorna per portarla in sposa al Re di Cornovaglia, come pegno di riconciliazione tra i due paesi.

 

Atto I

Scena 1ª

La voce di un giovane marinaio si alza dal ponte di un vascello:

“Verso levante muove la nave, soffia il vento verso il nostro paese: e tu, bimba irlandese, dove rimani?...”

In rotta verso l'Inghilterra, Isotta sfoga la sua rabbia contro il giovane Tristano, cui la lega un confuso sentimento di amore e di odio. Lo fa chiamare affinché la venga a trovare ma Tristano, turbato, risponde di non poter abbandonare il timone della nave.

 

Scena 2ª

Isotta ricorda il passato, racconta alla sua ancella Brangania di essersi affezionata a un misterioso guerriero di nome Tantris, il giovane rimasto ferito nella battaglia, che lei raccolse curandone le ferite. In realtà, Tantris era Tristano, che presentandosi sotto falso nome era riuscito a scampare alla vendetta di Isotta grazie al suo sguardo supplicante.

 

“Con lucida spada mi presentai davanti a lui, per vendicare la morte di Morold. Dal suo giaciglio egli mi guardò: non sulla lama, non sulla mano, ma sui miei occhi egli alzò lo sguardo. Con mille giuramenti mi promise lealtà eterna ed ebbi pietà per la sua pena. Ma ben altro sfoggio fece Tristano di ciò che in me celavo. Colei che tacendo gli ridava la vita, colei che tacendo lo salvava dall'odio, tutto egli ha messo in mostra! Borioso del successo, mi ha additata quale preda di conquista. Sii maledetto, infame!...”

Reprimendo l'amore che li unisce, Isotta vorrebbe uccidersi con lui per cancellare l'affronto.

 

Scena 3ª

Tristano arriva e, in un impeto di rabbia, accetta di sacrificarsi con onore.

“La signora del silenzio, silenzio a me impone. Se comprendo ciò che ha taciuto, taccio ciò che non comprende.”

Entrambi credono di bere un potente veleno ma Brangania ha sostituito il veleno con un filtro d'amore. Nell'orchestra, ricompaiono i temi del Desiderio e dello Sguardo, che erano già apparsi nel preludio strumentale. Il loro sentimento si rivela con forza alla realtà, ogni incomprensione svanisce e il mondo circostante non ha più alcun significato. Quando lo scudiero di Tristano, Kurwenald, giunge ad avvertire dell'imminente incontro col Re, Tristano risponde: “Quale re?” ormai del tutto ignaro di ciò che sta avvenendo. Nel momento in cui la nave approda nel porto, Tristano e Isotta si gettano l'uno nelle braccia dell'altro.

 

Atto II

Scena 1ª

Nel giardino del castello di re Marke, durante la notte, Isotta attende l'arrivo di Tristano. Brangania la avverte del pericolo che stanno correndo, sapendo che Melot, amico di Tristano, ma innamorato segretamente di Isotta, potrebbe rivelare al Re l'amore clandestino della coppia. Isotta non le crede. Tristano si precipita in scena con un abbraccio travolgente.

 

Scena 2ª

Incomincia la lunga notte dei due innamorati che è la vera protagonista del dramma, è l'oscurità che circonda i due amanti e li riassorbe in un'originaria, individuale armonia. Dice Isotta:

"Chi là segretamente celai, come mi parve malvagio quando, nello splendore del giorno, l'unico fedelmente amato sparve agli sguardi d'amore, e quale nemico s'erse dinnanzi a me! Trascinarti voglio laggiù, con me nella notte, dove il mio cuore mi promette la fine dell'errore, dove svanisce la follia del presentito inganno."

 

Dice Tristano:

"Su noi discendi, notte arcana! Spargi l'oblio della vita!... Quel che là nella notte vegliava cupamente richiuso, quel che, senza sapere e pensarci, oscuramente concepii - l'immagine che i miei occhi non osavano osservare, ferita dalla luce del giorno - mi si rivelò scintillante."

''Gloria al filtro e alla sua forza! Mi dischiuse le vaste porte dove solo in sogno ho soggiornato. Dalla visione celata nel segreto scrigno del cuore, esso cacciò lo splendore ingannevole del giorno, sì che il mio orecchio, penetrando la notte, potesse vederla davvero.

 

"Chi amoroso osserva la notte della morte, a chi essa confida il suo profondo mistero: la menzogna del giorno, fama e onore, forza e ricchezza, come vana polvere di stelle innanzi a lui svanisce!... Fuor dal mondo, fuor del giorno, senza angosce, dolce ebbrezza, senza assenza, mai divisi, soli, avvinti, sempre sempre, nell'immenso spazio!..''

Ma nel momento più impetuoso della passione, quando le voci e la musica vengono sospinte dal motivo della Felicità, improvvisamente l'incanto si spezza. Arrivano il Re, Melot e i cortigiani del castello, che circondano inorriditi la coppia degli amanti. Il tema musicale del Giorno avverso invade la scena. Sorge l'alba.

 

Scena 3ª

Melot, tradendo Tristano, presenta al Re la sua vittima. Il magnanimo re Marke si perde allora in un lungo monologo cantato sul tema del Cordoglio, addolorato per il comportamento di Tristano e rievocando le vicende che li unirono in passato.

"A me, questo? Perché? Chi mi è fedele, se il mio Tristano mi tradì?... Se non c'è redenzione, chi può spiegare al mondo tale cupo immenso abisso?..."

Ma Tristano, come trasognato, non può fornire alcuna spiegazione. "Ciò che tu domandi non potrai mai comprendere", e si volge quindi verso l'amata:

"Dove ora Tristano s'avvia, vuoi tu seguirlo, Isotta? È terra buia, muta, da cui mia madre m'inviò, quando mi partorì dal regno della morte..."

Mentre Isotta lo bacia, Melot incita il Re a reagire. Tristano sfida l'amico a duello e si lascia cadere sulla sua spada. Cade ferito tra le braccia di Kurwenald.

 

Atto III

Scena 1ª

Tra le rovine del suo castello, accudito dal fedele Kurwenald, Tristano riprende lentamente conoscenza. Ferito nel corpo e nell'anima, egli ha delle allucinazioni. Ciò che desidera gli è negato e il pensiero di Isotta, simbolo di quel desiderio, lo travolge. Immobile sul letto la cerca, in preda al delirio la invoca:

"Kurwenald, non la vedi?!"

Ma l'orizzonte del mare è completamente vuoto. Tristano, allora, maledice il filtro magico che gli rivelò l'amore e la verità:

"Il terribile filtro, che m'ha votato al tormento, io stesso l'ho distillato! Nell'affanno del padre, nel dolore della madre, nel riso e nel pianto, ho trovato i veleni del filtro!"...

 

Sono pagine molto drammatiche, dove la musica rompe definitivamente con la tonalità tradizionale. Intanto però la nave di Isotta è apparsa davvero all'orizzonte, salutata da un'allegra cantilena del corno inglese. Tristano è fuori di sé dalla gioia. Egli segue l'arrivo del veliero e manda Kurwenald a ricevere l'amata. Rimasto solo, si strappa le bende della ferita e si alza in piedi sanguinante:

"O sangue mio, scorri giulivo!... Lei, che un dì mi guarì le ferite, a me s'avvicina per salvarmi!... Possa il mondo perir, dinnanzi alla mia esultante fretta!"...

Isotta entra in scena. Sulle grandi note del tema del Giorno avverso, i due amanti si abbracciano. Sul tema dello Sguardo, Tristano esala l'ultimo respiro.

 

Scena 2ª

Mentre Isotta piange la morte di Tristano, un'altra nave approda al castello. Si tratta di re Marke che, venuto a conoscenza del filtro magico e dell'inevitabile verità, è accorso con Melot a chiedere perdono. Ma Kurwenald, furibondo per la morte del suo padrone, si scaglia contro di lui. Appena Melot arriva lo uccide in un colpo; resta ferito a sua volta e muore egli stesso accanto al corpo di Tristano. Il Re, addolorato, cerca di spiegarsi con Isotta ma lei, ormai, non lo ascolta più. Nel suo canto supremo, Isotta invoca la celebre Liebestod, la "morte d'amore" che riunirà i due amanti:

"Son forse onde di teneri zeffiri? Son forse onde di voluttuosi vapori? Nel flusso ondeggiante, nell'armonia risonante, nello spirante universo del respiro del mondo, annegare, inabissarmi, senza coscienza, suprema voluttà!"

Sulle note della Felicità, Isotta cade trasfigurata sul corpo di Tristano. Il Re benedice i cadaveri. Si chiude lentamente il sipario.

Programma e cast

Musica: Richard Wagner
Libretto: Richard Wagner
Direttore d’orchestra: Jacek Kaspszyk
Regia: Robert Wilson
Co-regia: Nicola Panzer
Costumista: Jacques Reynaud
Scenografo: Robert Wilson
Scenografo associato: Stephanie Engeln
Luce: Robert Wilson
Acconciature e trucco: Manuela Halligan
Video designer: Tomasz Jeziorski
Luce associata: Marcello Lumaca
Drammaturgia: Konrad Kuhn
Coach linguistico: Anja Avbelj, Tomaž Zadnikar (coro)
Direttore del coro: Željka Ulčnik Remic
Concertino: Anna Morgoulets
Assistente alla direzione: Jakob Barbo
Assistente alla regia: Matej Prevc
Assistente costumista: Flavia Ruggeri
Secondo assistente costumista: Anjana Pavlič Polšak
Assistente scenografo: Flavio Pezzotti
Maestri collaboratori: Kayoko Ikeda, Višnja Kajgana, Irena Zajec, Irina Milivojević, Stefan Pajanović
Korrepetitore del coro: Marina Đonlić
Sufflatori: Dejan Gebert, Urška Švara Kafol
Maestro di palco: Tomaž Čibej

Cast:
Tristano: Daniel Frank k. g. / Jonathan Stoughton k. g.
Isotta: Magdalena Anna Hofmann k. g. / Edith Haller k. g.
Brangäne: Monika Bohinec k. g. / Dubravka Šeparović Mušović k. g.
Re Marke: Peter Martinčič
Kurwenal: Jože Vidic
Melot: Ivan A. Arnšek
Un pastore: Matej Vovk
Un timoniere: Robert Brezovar
Voce di un giovane marinaio: Aljaž Farasin

Coro e Orchestra del Teatro Nazionale Sloveno Opera e Balletto di Lubiana

Festival Ljubljana

SNT Opera e Balletto di Lubiana

Arrivo
Vi consigliamo di arrivare puntuali a teatro. Solo così potrete depositare i vostri effetti personali al guardaroba, sfogliare il programma teatrale, trovare il vostro posto e chiacchierare con gli amici. Non dimenticate che anche gli altri spettatori desiderano fare lo stesso, quindi vi invitiamo ad arrivare almeno 20 minuti prima dell'orario previsto per lo spettacolo.

 

Posizione e Parcheggio
Nel pianificare il vostro arrivo, considerate che l'edificio del Teatro Nazionale Sloveno Opera e Balletto di Lubiana si trova nel centro città. Sono disponibili tre parcheggi pubblici a pagamento o posti auto nelle strade vicine. Il parcheggio all'aperto più vicino si trova in Piazza della Repubblica, sotto la quale è disponibile anche un garage. A tre minuti a piedi troverete un altro garage sotto Piazza del Congresso. Un po' più distante a piedi si trova un parcheggio in via Trdinova.

 

Codice di abbigliamento teatrale
Il nostro codice di abbigliamento è innanzitutto un modo per esprimere rispetto per gli artisti, gli altri spettatori e noi stessi. Un tempo, per assistere a spettacoli teatrali, opere, balletti o concerti, erano richiesti abiti formali per gli uomini e vestiti eleganti per le donne. Oggi le regole sono meno rigide, ma vi consigliamo di evitare abiti casual o sportivi a teatro.

 

Guardaroba
I guardaroba si trovano nella Lobby Inferiore e al livello della Galleria.

 

Cellulari e orologi
Vi chiediamo gentilmente di permettere a voi stessi e agli altri spettatori di godere dello spettacolo senza interruzioni. I telefoni cellulari e gli orologi che emettono suoni molesti devono essere lasciati a casa o spenti prima dell'inizio dello spettacolo.

 

Cibo e bevande esterni
Non è consentito introdurre cibo e bevande dall'esterno all'interno del teatro.

Festivalul Ljubljana
Franz Gotz
© Jernej Prelac
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