Otello
Gennaio 1970 | ||||||
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Lu | Ma | Me | Gi | Ve | Sa | Do |
Dopo il successo di Aida Verdi aveva deciso di ritirarsi dalle scene. La vita professionale gli aveva dato tutto: gloria, denaro, fama imperitura. Con Aida poteva congedarsi dalla fortunata stagione del melodramma ottocentesco; da troppo tempo ormai sentiva il peso di un teatro musicale in crisi che stentava a trovare nuove vie drammaturgiche e formali. Ma l’incontro con lo scapigliato Arrigo Boito riporta il maestro di Busseto sulla via dell’opera. Verdi, come Boito, è desideroso di soluzioni poetiche sperimentali e innovative ed è già proiettato verso l’emancipazione del melodramma dal sistema dei numeri chiusi. L’intesa tra i due nasce poi sotto il segno di Shakespeare, autore che Verdi aveva amato e rincorso per tutta la vita. Primo frutto del fortunato sodalizio è Otello, che debutta trionfalmente alla Scala di Milano il 5 febbraio 1887. In barba ai suoi ottant’anni suonati, Verdi dimostra una stupefacente capacità di rinnovamento, rivestendo in modo inaspettato e originale i versi di Boito. Abbandonata la sicurezza del numero chiuso per la forma aperta, il compositore dà vita a un flusso melodico mobile e continuo. Con un occhio a Wagner e uno alla tradizione teatrale italiana, Verdi segna così il punto di arrivo della sua eccezionale parabola creativa.
Programma e cast
Direttore: Zubin Mehta
Regia: Valerio Binasco
Scene: Guido Fiorato
Costumi: Gianluca Falaschi
Luci: Pasquale Mari
Otello: Fabio Sartori
Desdemona: Marina Rebeka
Jago: Ludovic Tézier
Cassio: Riccardo Della Sciucca
Emilia: Caterina Piva
Roderigo: Marco Miglietta
Ludovico: Alessio Cacciamani
Montano: Francesco Milanese
Un araldo: Francesco Samuele Venuti
Nuovo allestimento
Coro, Coro delle voci bianche e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Lorenzo Fratini: maestro del Coro e del Coro delle voci bianche
Teatro del Maggio
Il Teatro del Maggio è in centro, a ridosso della vecchia cinta muraria della città, al fianco della storica Stazione Leopolda. Il giardino che accoglie i visitatori è Piazzale Vittorio Gui, intitolato al fondatore della Stabile Orchestrale Fiorentina e del Maggio Musicale Fiorentino.
In treno
Santa Maria Novella è la principale stazione ferroviaria di Firenze.
Da lì è possibile arrivare in Teatro con un breve tragitto a piedi (circa 10-15 minuti) oppure prendendo la tranvia (una fermata) o un taxi.
In auto
L’Opera di Firenze è appena fuori dalla zona ZTL.
È possibile parcheggiare nei pressi del Parco delle Cascine o a pagamento nel parcheggio Porta al Prato (Via Elio Gabbuggiani, 7) e nel parcheggio di Piazza Vittorio Veneto.
In bus
Linee C1, C2 e D (fermata Leopolda);
Linee 17 e 23A-B (fermata Via delle Carra);
Linea 17B-C, 22, 23N, 23 e 57 (fermata Pierluigi da Palestrina);
Linee 29, 29B, 29BA, 29BC, 29D, 30A, 30B, 30AC, 35 e 35° (fermata Leopolda – Porta al Prato; Capolinea).
In tranvia
Linea T1 (fermata Porta al Prato – Parco della musica).