Madama Butterfly Puccini Festival 2025
Agosto 2025 | ||||||
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* Gold Ticket *
Vorremmo ricordarvi che il vostro Gold Ticket include una Drink Card, che può essere ritirata presentando il biglietto presso il banco "biglietti prepagati" alla biglietteria. La biglietteria il giorno dello spettacolo è aperta dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 21:15.
Una volta ritirata, potrete gustare la vostra bevanda nell'area "riservata e segnalata" nel Giardino del Teatro aperta dalle 20:00 alle 21:00.
Se non fosse possibile consumarla prima dello spettacolo, è possibile farlo durante la prima pausa, sempre nell'area riservata.
Tragedia giapponese in due atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
Musica di Giacomo Puccini
Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala, 17 febbraio 1904
Trama
Atto I
Siamo all'inizio del XX secolo a Nagasaki. Benjamin Franklin Pinkerton (tenore), giovane ufficiale della marina degli Stati Uniti, sbarcato in Giappone si unisce in matrimonio con una ragazza quindicenne di nome Cio Cio-san (in giapponese 蝶蝶さん, Chōchō-san), che significa Madama (San) Farfalla (蝶?, Chō), in inglese Madama Butterfly (soprano), nome col quale viene chiamata dopo le nozze per sancire la fedeltà al marito. Le nozze sono fortemente volute da entrambi gli sposi: Cio Cio-san, caduta in disgrazia dopo il seppuku del padre, è stata infatti costretta a diventare una geisha e spera di riabilitarsi mediante il matrimonio; Pinkerton, dal canto suo, la sposa per puro spirito di avventura, consapevole di avere secondo le usanze locali il diritto di abbandonare la moglie anche dopo un solo mese. Durante la cerimonia irrompe lo zio bonzo di Cio Cio-san, che disereda la ragazza poiché, per sposare Pinkerton, ella ha rinunciato al suo legittimo nome e al buddhismo per abbracciare il cristianesimo. Abbandonata per sempre la sua famiglia, Cio Cio-san si lega ardentemente al marito appena sposato col quale si prepara a consumare.
Atto II
Sono passati tre anni da quando Pinkerton è ritornato in patria abbandonando la giovanissima sposa, che vive nella casa lasciatale dal marito assieme alla fedele serva Suzuki. La dimora sta andando in malora e la somma di denaro lasciata da Pinkerton è vicina a esaurirsi; Suzuki ha ormai realizzato che l'uomo non tornerà, ma Cio Cio-san, forte di un amore ardente e tenace, pur struggendosi nella lunga attesa continua a ripetere a tutti la sua incrollabile fiducia nel ritorno dell'amato. Un giorno riceve la visita del console Sharpless (baritono), venuto a sincerarsi delle condizioni della donna; vedendo quanto lei si illuda, le suggerisce di accettare la corte del principe Yamadori, che vorrebbe sposarla ma che lei rifiuta ostinatamente poiché si considera ancora legata a Pinkerton. Cio Cio-san reagisce mostrandogli il figlio che ha avuto con Pinkerton prima che partisse, e che ha nascosto a tutti, compreso il marito: se questi non tornerà, poiché è stata allontanata dalla famiglia di provenienza, a lei non resterà che ridiventare geisha per mantenere il figlio, sorte a cui ella preferisce la morte. Successivamente Cio Cio-san scruta l'orizzonte e vede apparire la nave su cui era imbarcato il suo amato: convinta che sia tornato per lei, la donna esulta e insieme a Suzuki addobba la casa per accoglierlo degnamente; le due donne e il bambino restano in attesa per tutta la notte, ma nessuno si presenta.
Atto III
Cio Cio-san, dopo la notte insonne passata ad aspettare Pinkerton, è ormai disillusa e si rassegna al suo fato. Mentre riposa, il suo amato si presenta presso la loro casa, accompagnato da Sharpless e dalla giovane Kate, da lui sposata regolarmente negli Stati Uniti. L'uomo rivela a Suzuki che è venuto a prendersi il bambino per portarlo con sé in patria ed educarlo secondo gli usi occidentali. Ma, quando Pinkerton vede come Butterfly ha decorato la casa per il suo ritorno, si rende conto di aver commesso un grosso errore. Ammette di essere un codardo e di non poterla affrontare, lasciando Suzuki, Sharpless e Kate a dare la notizia alla donna. Questa accetta di rinunciare a suo figlio purché Pinkerton venga di persona a vederla. La sua grande illusione, la felicità sognata accanto all'uomo amato, è svanita del tutto. Decide quindi di scomparire dalla scena del mondo, in silenzio, senza clamore; dopo aver affidato il figlio alle cure di Pinkerton e Kate, lo pone su una stuoia e gli fa voltare il viso verso sinistra, gli mette tra le mani una piccola bandiera americana e una bambolina mentre con delicatezza lo benda. Nella struggente e drammatica scena finale, Cio Cio-san prega le statue dei suoi dei ancestrali, dice addio al figlio, chiude la porta e si posiziona dietro un paravento. Butterfly si colpisce (secondo l'usanza giapponese denominata jigai) con un tantō ereditato dal padre, al quale era stato dato dal Mikado perché si suicidasse, che presentava le parole "con onor muore chi non può serbar vita con onore" incise sulla lama; si trascina verso il figlio e gli cade vicino. Si sente da lontano la voce di Pinkerton che grida "Butterfly! Butterfly!", quindi egli entra, insieme a Sharpless, nella stanza di Butterfly per chiederle scusa, ma è troppo tardi e la trova ormai morta, mentre il bambino, bendato, gioca con una bambola e la bandierina, ignaro di tutto.
Programma e cast
Maestro concertatore e direttore d’orchestra - Antonino Fogliani
Regia - Manu Lalli
CIO CIO SAN: Maria Agresta
SUZUKI: Chiara Mogini
B. F. PINKERTON: Vincenzo Costanzo
SHARPLESS: Luca Micheletti
Il cast può subire modifiche.
Torre del Lago Puccini Festival
Torre del Lago Puccini è una frazione di Viareggio, in provincia di Lucca. Il suo territorio, popolato da circa 11.000 abitanti, corrisponde a quello della Circoscrizione 1 - Torre del Lago Puccini di Viareggio.
Villa Borbone (viale dei Tigli, tra Viareggio e Torre del Lago), costruita a partire dal 1822 e più volte ampliata e ritoccata. Residenza di Maria Luisa di Borbone-Spagna, duchessa di Lucca dal 1817 al 1824. Posta all'interno di un vasto parco al tempo adibito alla caccia e alla coltura della vite, dalla villa si accede ad una fitta selva dove oggi partono diversi percorsi naturalistici, per visitare relitti dell'antica fauna del territorio, prima della costruzione delle pinete.
Recentemente restaurato dal comune di Viareggio, in collaborazione con l'Università di Pisa, il complesso della casa e della cappella con il grande giardino, luogo di eventi e spettacoli. L'edificio ospita anche prestigiose mostre - come quella su Puccini e Galileo Chini - ed è sede di alcuni master postlaurea dell'Università di Pisa. Donato al comune nel 1985 per uso culturale. Davanti alla villa un cippo di marmo molto malridotto commemora l'esproprio fascista del bosco che apparteneva alla tenuta dei Borbone.
Villa Puccini è situata di fronte al lago di Massaciuccoli. Questo è il luogo dove Puccini passò gli ultimi anni della sua vita, la casa museo è visitabile.
Gran teatro all'aperto, nei giardini.
Chiesa di San Giuseppe eretta il 28 novembre 1776 e affrescata sia in facciata sia all'interno dal pittore torrelaghese Lanfranco Orlandi (1931-2007).
Bassorilievo per la Liberazione, (muro esterno laterale della Chiesa di San Giuseppe), è dedicato anche a Venio Bini e Lelio Gori, opera di Serafino Beconi.
Monumento a Puccini, (Belvedere), 1925, bronzo, Paul Troubetzkoy
Lapide monumentale, (Belvedere), dedicata agli aviatori e ai marinai caduti, 1994, marmo.
Totem, 1998, laterizi colorati, Lelia Astone.
Monumento ai caduti di tutte le guerre, (piazza della Pace), cristallo e bronzo, Paolo Spadaccini.