Faust
Lu | Ma | Me | Gi | Ve | Sa | Do |
Compositore: Charles Gounod. Libretto di Jules Barbier e Michel Carré.
Consigliato a partire dai 14 anni
Opera in cinque atti (1869)
In francese. Con sovratitoli in tedesco e inglese. Nuova produzione.
Nella sua vana ricerca del senso della vita, l’anziano studioso Faust stringe un patto con il Diavolo. Méphistophélès compra la sua anima e gli promette eterna giovinezza e amore. Faust si innamora di Margherita, che però lo abbandona presto. Dopo aver ucciso il loro figlio, Margherita impazzisce, ma esce moralmente superiore dall’incontro con Faust.
Tra le numerose versioni del materiale letterario più celebre della storia tedesca, l’opera del francese Charles Gounod è forse la più conosciuta. Nel XIX secolo, l’opera francese sviluppò una grande passione per i soggetti tedeschi, ma spesso si prese molte libertà nella rielaborazione dei libretti. Dal testo originale, i celebri librettisti francesi Michel Carré e Jules Barbier (anche autori di Les Contes d’Hoffmann) crearono un libretto operistico efficace, basato su forti contrasti drammaturgici – scene di bevute si alternano a ballate intime, cori militari a inni sacri. Non da ultimo, grazie alle sue arie immortali, Faust è diventata, dopo Carmen di Bizet, l’opera francese di maggior successo.
Trama
L'opera, in cinque atti, è ambientata nella Germania del XVI secolo.
Atto primo
Il primo atto si svolge nello studio del dottor Faust. Faust tenta per due volte di suicidarsi con il veleno ma smette ogni volta che ode un coro. Egli impreca contro la scienza e la fede ed invoca l'intervento del demonio. Méphistophélès appare (duetto: Me voici) e, con un'immagine di Marguerite intenta a filare, persuade Faust a comprare i suoi servigi in cambio della sua anima.
Atto secondo
Il secondo atto si svolge alle porte della città. Un coro di studenti, soldati e contadini canta una canzone da osteria, Vin ou bière. Valentin parte per la guerra ed affida sua sorella Marguerite ai cari amici Wagner e Siébel. Méphistophélès appare e canta una canzone sul Vitello d'oro (Le veau d'or). Méphistophélès tenta Marguerite e Valentin tenta di abbatterlo con la sua spada che va in frantumi. Valentin ed i suoi amici usano la croce dell'elsa della loro spada contro quella che hanno capito essere una potenza infernale (coro: De l'enfer). Méphistophélès si unisce a Faust ed agli abitanti del villaggio, nel ballo di un valzer Ainsi que la brise légère. Marguerite con vergogna rifiuta l'abbraccio di Faust.
Atto terzo
L'azione si svolge nel giardino di Marguerite. Siébel porta un mazzo di fiori per Marguerite (Faites-lui mes aveux). Faust manda Méphistophélès in cerca di un regalo per Marguerite e canta una cavatina Salut, demeure chaste et pure. Méphistophélès arriva con un gioiello. Marguerite entra ponderando sul suo incontro con Faust alle porte della città e canta una ballata su Re di Thulé, Il était un roi de Thulé; Marthe, la governante di Marguerite, dice che il gioiello deve provenire da un ammiratore. Marguerite prova il gioiello e canta la famosa aria (canzone del Gioiello) (Ah! je ris de me voir si belle en ce miroir). Méphistophélès e Faust si uniscono alla ragazza in giardino. Marguerite permette a Faust di baciarla (Laisse-moi, laisse-moi, contempler ton visage), ma poi gli chiede di lasciarla sola. Ella canta alla sua finestra perché Faust ritorni presto e questi, sentitola, ritorna da lei.
Atto quarto
La scena si svolge nella stanza di Marguerite che, sedotta e abbandonata da Faust, piange sulla sua appartenenza ad una classe sociale inferiore. Ella canta un'aria mentre fila la lana (Il ne revient pas). Siébel sta accanto a lei. Marguerite prova a pregare ma è fermata, prima da Méphistophélès e poi da un coro di demoni. Ella finisce la sua preghiera ma sviene all'apparire di Méphistophélès. Méphistophélès canta una serenata d'amore sotto la finestra di Marguerite (Vous qui faites l'endormie). Valentin ritorna e chiede chi ha compromesso sua sorella. Faust e Valentin si sfidano a duello e Valentin viene ucciso. Con le sue ultime parole, agonizzante, condanna Marguerite all'inferno.
Atto quinto
La scena si svolge sulle montagne di Harz. Méphistophélès e Faust sono attorniati da streghe (Un, deux et trois). Faust viene scortato alla caverna delle regine e dei cortigiani e qui viene organizzata una festa in suo onore. Faust ha una visione di Marguerite e chiede di lei. Méphistophélès aiuta Faust ad entrare nella prigione nella quale Marguerite è stata reclusa per aver ucciso il suo bambino. Essi cantano un duetto d'amore Oui, c'est toi que j'aime. Méphistophélès chiede a Faust di sbrigarsi e Marguerite si rende conto che si tratta del diavolo. Ella chiede la protezione divina mentre Faust le dice di sbrigarsi a seguirlo e Mephistopheles dice ad entrambi che il tempo è ormai scaduto. Marguerite non li ascolta e canta un'invocazione agli angeli ("Anges pur, anges radieux"). Alla fine sconvolta, perché vede le mani di Faust grondanti di sangue, lo respinge e sviene, mentre Mephistopheles grida a Faust che è stato giudicato. Faust prega mentre l'anima di Marguerite sale al cielo (Christ est ressuscité).
Programma e cast
Direttore d’orchestra: Nathalie Stutzmann
Regia: Lotte de Beer, Lisenka Heijboer
Scenografia: Christof Hetzer
Costumi: Jorine van Beek
Luci: Benedikt Zehm
Maestro del coro: Christoph Heil
Drammaturgia: Peter te Nuyl
Faust: Jonathan Tetelman (2026: 8, 13, 16, 19, 22, 27 febbraio); Piotr Beczała (2026: 24, 30 luglio)
Méphistophélès: Kyle Ketelsen
Marguerite: Olga Kulchynska (2026: 8, 13, 16, 19, 22, 27 febbraio); Ailyn Pérez (2026: 24, 30 luglio)
Valentin: Florian Sempey (2026: 8, 13, 16, 19, 22, 27 febbraio); Boris Pinkhasovich (2026: 24, 30 luglio)
Wagner: Thomas Mole (2026: 8, 13, 16, 19, 22, 27 febbraio); Andrew Hamilton (2026: 24, 30 luglio)
Siebel: Emily Sierra
Marthe Schwerdtlein: Dshamilja Kaiser
Bayerisches Staatsorchester
Coro dell’Opera di Stato Bavarese
Nationaltheater
Il Nationaltheater (Teatro Nazionale) è un teatro di Monaco di Baviera, sito nella Max-Joseph-Platz.
Il teatro venne commissionato da Massimiliano I e il progetto venne affidato all'architetto Karl von Fischer, che lo ultimò nel 1818. L'edificio venne distrutto da un incendio nel 1823 e venne riedificato nel 1825, su progetto di Leo von Klenze. In quella particolare situazione, per riedificare il teatro fu autorizzata una eccezionale tassa su tutta la birra prodotta a Monaco di Baviera. L'edificio venne costruito in stile neoclassico, ispirandosi all'architettura dei templi greci. Anche l'interno del teatro rispetta i canoni della classicità greca. L'auditorium ha una forma circolare ed è decorato in rosso porpora, avorio, oro e azzurro. È circondato da cinque ordini di palchi, con al centro il palco reale.
Il Nationaltheater è molto facile da raggiungere sia in auto che con i mezzi pubblici MVV.
Con i mezzi pubblici MVV
S-Bahn: S 1-8 Marienplatz
U-Bahn: U 3, 6 Marienplatz, U 3-6 Odeonsplatz
Bus: 52, 131 Marienplatz, 100 Odeonsplatz
Straßenbahn: 19 Nationaltheater
Il giorno dello spettacolo, titolari di biglietti regolari hanno il diritto di utilizzare il trasporto pubblico fornito dal Münchner Verkehrsverbund (MVV). Il servizio inizia alle 03:00 rispettivamente tre ore prima dello spettacolo inizia e termina con l'ora del MVV chiusura.
In auto
Prendere la Altstadt-Ring per Maximilianstraße.
Garage Max-Joseph-Platz: aperto Lunedi alla Domenica dalle 06:00 a 02:00
È possibile usufruire dello speciale teatro parcheggio di Euro 10, - da 06:00 a 08:00 presentando i biglietti di ammissione.